Storia > Archeologia > Le origini degli abitanti di S.Basilio
LE ORIGINI DEGLI ABITANTI DI S.BASILIO
Le origini degli abitanti di S. Basilio, Badiavecchia e Vallancazza, risalirebbero alla prima metà del secolo XII, quando per volontà di Ruggero II, fu costruito il monastero cistercense di Vallebona.
Prima di questo periodo non esistono documenti d'alcun tipo da cui poter attingere conoscenze storiche sui millenni che intercorrono tra gli uomini vissuti nell'età mesolitica nel Riparo di Rocca Sperlinga e quelli che si insediarono nel Basso Medioevo nella predetta valle in seguito alla diffusione del movimento monacale cistercense in Sicilia.
Questa tesi è supportata dal fatto che nel 1060 i fratelli Roberto e Ruggero d'Altavilla, approfittando dell'indebolimento della potenza musulmana a causa delle lotte politiche e religiose intestine che in quel tempo travagliavano la Sicilia, iniziarono la conquista dell'isola.
In seguito alla morte di Ruggero I, avvenuta il 22 giugno del 1101, a Mileto , in Calabria, il regno fu ereditato dai figli Simone e Ruggero avuti da Adelasia di Monferrato [1] che aveva sposato in terze nozze dopo la morte di Giuditta, l'indimenticabile compagna degli anni della giovinezza.
Data la minore età dei figli, Adelasia assunse la reggenza del regno, avvalendosi della collaborazione dei suoi potenti congiunti, gli Aleramici, per consolidare l'opera del defunto marito e affrontare le irrequietezze manifestate dai baroni dopo la morte di Ruggero. Sia Ruggero I e sia la regina Adelasia avviarono nell'isola un processo di rilatinizzazione e cattolicizzazione favorendo l'immigrazione di coloni provenienti dell'Italia settentrionale (Piemontesi, Lombardi ,Liguri, Emiliani), ai quali furono assegnati alcuni feudi nella Sicilia orientale.
Sotto Ruggero II la costruzione del monastero di Vallebona [2], ad opera dei Cistercensi, incrementò la presenza di gente nordica in questo territorio, dando luogo alla formazione di piccoli nuclei di abitanti, che sparsi a distanze più o meno ravvicinate, si dedicarono alacremente alla coltivazione della terra e all'allevamento del bestiame.
Il periodo che intecorre tra questi insediamenti e i nostri giorni non è documentato, perciò l'unica fonte, con cui è possibile ricostruire la storia di S. Basilio, è il nostro idioma, il quale fa parte del dialetto galloitalico parlato in alcuni paesi delle province di Messina ( Novara di Sicilia, San Fratello, San Piero Patti, Acquedolci, Montalbano Elicona),di Enna ( Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina e Aidone), di Catania e di Siracusa. Nella nostra parlata, infatti, anche se modificati nella fonetica, nel lessico e nella semantica, sono evidenti segni delle parlate settentrionali, come ad esempio i termini arsua(arsura, secchezza), lavagna (paniere), crescente(lievito), pertuso (buco) propri dell'idioma genovese.
(Emilio La Cauza)
note
[1] Adelasia del Vasto , figlia di Manfredi Aleramo, marchese del Monferrato, fu la terza moglie di Ruggero I d'Altavilla , Gran Conte di Sicilia e Calabria e madre di Ruggero II. Nel 1117, dopo essere stata ripudiata dal re Baldovino di Gerusalemme, con cui si era sposata dopo la morte di Ruggero I, si ritirò nel monastero di San Bartolomeo a Palermo e poi in un monastero lontano dalla capitale, a Patti, dove morì il 16 aprile 1118 e fu sepolta in un semplice sarcofago nell'omonima cattedrale .
In epoca rinascimentale le spoglie della Regina Adelaisa furono riesumate e riposte all'interno di un bellissimo sarcofago di marmo, che a tutt'oggi si trova accanto all'altare di Santa Febbronia, patrona della città.
[2] Il Monastero di Vallebona , completato nel 1167 ed eretto canonicamente nel 1172 , durante il regno di Gugliemo II detto il Malo , fu il primo nucleo monastico dell'ordine dei Cistercensi in Sicilia, dal quale sorsero le filiazioni dei monasteri di Badiazza(11??), Roccamadore (1193) e Altofonte(1307).