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Fernando Mella
Fernando Mella, consigliere del comune della città del riso, ma per noi soprattutto poeta, in uno dei suoi soggiorni al sud ha reso omaggio, con la sua arte, al paese di pietra con la poesia, “Novara di Sicilia”, diventando di fatto il poeta delle due Novara.
Pubblichiamo con orgoglio questa poesia la cui forza, oltre che nella bellezza del testo stesso, è data dal grande valore simbolico che porta in sé. E naturalmente, grazie, Fernando.
Novara di Sicilia
Città delle venti chiese
col gusto del bello
che ammanta la collina.
Monumentale balcone
affacciato sul mare,
con palazzi nobiliari
e case di gente operosa,
in gran parte migrata,
fiera del proprio passato.
Cento rintocchi della campana
a ritmare lo scorrere
della giornata.
Dalla Chiesa Madre,
per lo “svegliarino”, a mezzodì
e per il riposo serale.
Melodia che scende
dal poggio al piano,
giù-giù fin al mare,
accarezzando la silente quiete
di case, campi, e giardini
della bella Novara siciliana.
*
15-maggio-2010
SPRIZZA SU
Al caldo del camino,seduti a tavola
sotto il soffitto sorretto dalle travi,
il brodo ribolle nella pentola,
ogni tanto assaggi con il cucchiaio.
Il gatto attende il suo boccone,
mentre ronfa sornion sornione.
Intanto si mangia il salame della duja,
una fetta di lardo senza cotenna,
un boccon di pan meliga
con una fetta di stracchino di malga.
Con verze brinate e molti fagioli,
una manciata di riso e la cotenna,
una cipolla tritata non manca mai
insieme ad uno spicchio d’aglio,
ed ecco che il brodo sprizza su
per la paniscia e niente più.
La massaia la serve nel piatto
Per lo sfizio dei Cristiani e del gatto,
ben pastosa e profumata,
la compagnia è accontentata.
Si chiacchiera, si fa discussione
Con vin buono s’intona una canzone.
Un bicchier tira l’altro, ci si pulisce il muso,
per addormentarsi dritti come un fuso.