Poesia > Ibn Hamdìs
Ibn Hamdìs (1055 - 1133)
Con l’arrivo dei Normanni sull’isola, nel 1078 all’età di 22 anni Ibn Hamdìs fugge in esilio; dal deserto africano coglie il profumo che arriva dalla Sicilia e con questi versi sublimi esprime la sua nostalgia.
Esilio
Ora soggiorno
sopra un lembo di spiaggia dove il vento
quando si leva ti colpisce il volto:
Saqi Abrah, confine del deserto,
mi arriva un acre odore mentre sparge
l’alba una luce a rischiarar la notte…
io penso alla mia terra nel cui seno
giacciono le ossa dei miei avi
giuro che mai al sonno porsi il capo
senza vedere l’immagine
della Valle dei miei, la terra dove germoglia
la pianta dell’onore e i cavalieri
danno guerra alla morte.
Sia vita a quella terra venerata
e vivano di lei tracce e rovine,
viva il profumo che da essa spira
e che il giorno sospinge fino a noi.
Viva chi in essa vive e vivan pure
le membra ivi calate nei Sepolcri.
Vuote mi son rimaste di quel fiore
le mani della prima giovinezza.
Ma piena mi è la voce del ricordo di lei.