Poesia > Vittoria Gigante
Vittoria Gigante
La sardana della solitudine
(Gastaldi, Milano - 1967)
Il fiore del silenzio
(Carbone, Messina – 1990)
Sapevo una storia
(Akron, Furci Siculo – 1992)
Vespero
(Il Gabbiano, Messina – 1998)
Laudario
(Il Gabbiano, Messina – 2001)
Templa serena
(Il Gabbiano, Messina – 2003)
Un fuoco da accendere
(EDAS, Messina – 2005)
Qui invenerunt
(EDAS, Messina – 2007)
Orazioni drammatiche
(EDAS, Messina – 2009)
Salmi di oggi
(CENTRO TESI, Messina – 2010)
VITTORIA GIGANTE – SALMI DI OGGI - 2010
Il dono
Se hai messo
un uccello canoro
dentro di me,
è certamente
perché vuoi che io canti.
Dammi vita, Signore,
e io canterò le tue lodi.
Il silenzio
Troppi sassi
mi sono rotolati
addosso.
E’ passato il tempo di ridere,
è passato anche il tempo di piangere.
Ora resta soltanto
placido e invitante
il tempo del silenzio
ove poter trovarti, o Signore!
La fede
La strada è scivolosa
dominata da un’ombra in agguato
una striscia sottile filiforme
per abili equilibristi dello spirito.
Ognuno ha però un fiammifero
dimenticato nelle pieghe scucite
del suo mantello sdrucito
di pellegrino senza fissa dimora
perduta la meta.
Se riesci ad accenderlo
il fuoco
lievitando
farà sfavillare una luce abbagliante
proprio nell’ora più buia
quella che fa tremare il cuore.
Alienazione
L’uomo
imbottito di menzogne convincenti
ha deciso di bastare a se stesso
e crede di esserci riuscito
tanto da non percepire più
la meraviglia del respiro
la luce del sole
la bellezza della creazione
e di non accorgersi nemmeno
dello sbocciare di un fiore
a primavera.
Uomo del computer
Non ti pare di avere dimenticato qualcosa,
uomo del computer,
tra calcoli scientifici
e prodigi tecnologici?
Qualcosa che dovevi fare o dire
una consegna
un messaggio
un pacco-regalo?
Non era un talismano
un insulso portafortuna,
era la formula-chiave che cercavi
la cifra del segreto dei segreti
la parola di vita di Gesù Cristo.
A lettere d’oro
Voglio dirti qualcosa,
fratello infelice,
che forse in fondo già sai
ma voglio inciderla a fuoco
perché tu possa scoprirla
imprimerla a lettere d’oro
nel tuo cuore ferito
perché torni a sorridere
sentendoti amato.
Vita – non vita
Esultate, gioite, danzate con me!
Nessuna lacrima è vana
Nessun dolore è perduto
nessuna pena soffocata nel vuoto:
anche i capelli del capo sono contati
e i giorni e i minuti
della nostra vita-non vita.
Apocalisse
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
Il dono
Se hai messo
un uccello canoro
dentro di me,
è certamente
perché vuoi che io canti.
Dammi vita, Signore,
e io canterò le tue lodi.
Il silenzio
Troppi sassi
mi sono rotolati
addosso.
E’ passato il tempo di ridere,
è passato anche il tempo di piangere.
Ora resta soltanto
placido e invitante
il tempo del silenzio
ove poter trovarti, o Signore!
La fede
La strada è scivolosa
dominata da un’ombra in agguato
una striscia sottile filiforme
per abili equilibristi dello spirito.
Ognuno ha però un fiammifero
dimenticato nelle pieghe scucite
del suo mantello sdrucito
di pellegrino senza fissa dimora
perduta la meta.
Se riesci ad accenderlo
il fuoco
lievitando
farà sfavillare una luce abbagliante
proprio nell’ora più buia
quella che fa tremare il cuore.
Alienazione
L’uomo
imbottito di menzogne convincenti
ha deciso di bastare a se stesso
e crede di esserci riuscito
tanto da non percepire più
la meraviglia del respiro
la luce del sole
la bellezza della creazione
e di non accorgersi nemmeno
dello sbocciare di un fiore
a primavera.
Uomo del computer
Non ti pare di avere dimenticato qualcosa,
uomo del computer,
tra calcoli scientifici
e prodigi tecnologici?
Qualcosa che dovevi fare o dire
una consegna
un messaggio
un pacco-regalo?
Non era un talismano
un insulso portafortuna,
era la formula-chiave che cercavi
la cifra del segreto dei segreti
la parola di vita di Gesù Cristo.
A lettere d’oro
Voglio dirti qualcosa,
fratello infelice,
che forse in fondo già sai
ma voglio inciderla a fuoco
perché tu possa scoprirla
imprimerla a lettere d’oro
nel tuo cuore ferito
perché torni a sorridere
sentendoti amato.
Vita – non vita
Esultate, gioite, danzate con me!
Nessuna lacrima è vana
Nessun dolore è perduto
nessuna pena soffocata nel vuoto:
anche i capelli del capo sono contati
e i giorni e i minuti
della nostra vita-non vita.
Apocalisse
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
Troppi sassi
mi sono rotolati
addosso.
E’ passato il tempo di ridere,
è passato anche il tempo di piangere.
Ora resta soltanto
placido e invitante
il tempo del silenzio
ove poter trovarti, o Signore!
La fede
La strada è scivolosa
dominata da un’ombra in agguato
una striscia sottile filiforme
per abili equilibristi dello spirito.
Ognuno ha però un fiammifero
dimenticato nelle pieghe scucite
del suo mantello sdrucito
di pellegrino senza fissa dimora
perduta la meta.
Se riesci ad accenderlo
il fuoco
lievitando
farà sfavillare una luce abbagliante
proprio nell’ora più buia
quella che fa tremare il cuore.
Alienazione
L’uomo
imbottito di menzogne convincenti
ha deciso di bastare a se stesso
e crede di esserci riuscito
tanto da non percepire più
la meraviglia del respiro
la luce del sole
la bellezza della creazione
e di non accorgersi nemmeno
dello sbocciare di un fiore
a primavera.
Uomo del computer
Non ti pare di avere dimenticato qualcosa,
uomo del computer,
tra calcoli scientifici
e prodigi tecnologici?
Qualcosa che dovevi fare o dire
una consegna
un messaggio
un pacco-regalo?
Non era un talismano
un insulso portafortuna,
era la formula-chiave che cercavi
la cifra del segreto dei segreti
la parola di vita di Gesù Cristo.
A lettere d’oro
Voglio dirti qualcosa,
fratello infelice,
che forse in fondo già sai
ma voglio inciderla a fuoco
perché tu possa scoprirla
imprimerla a lettere d’oro
nel tuo cuore ferito
perché torni a sorridere
sentendoti amato.
Vita – non vita
Esultate, gioite, danzate con me!
Nessuna lacrima è vana
Nessun dolore è perduto
nessuna pena soffocata nel vuoto:
anche i capelli del capo sono contati
e i giorni e i minuti
della nostra vita-non vita.
Apocalisse
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
L’uomo imbottito di menzogne convincenti
ha deciso di bastare a se stesso
e crede di esserci riuscito
tanto da non percepire più
la meraviglia del respiro
la luce del sole
la bellezza della creazione
e di non accorgersi nemmeno
dello sbocciare di un fiore
a primavera.
Uomo del computer
Non ti pare di avere dimenticato qualcosa,
uomo del computer,
tra calcoli scientifici
e prodigi tecnologici?
Qualcosa che dovevi fare o dire
una consegna
un messaggio
un pacco-regalo?
Non era un talismano
un insulso portafortuna,
era la formula-chiave che cercavi
la cifra del segreto dei segreti
la parola di vita di Gesù Cristo.
A lettere d’oro
Voglio dirti qualcosa,
fratello infelice,
che forse in fondo già sai
ma voglio inciderla a fuoco
perché tu possa scoprirla
imprimerla a lettere d’oro
nel tuo cuore ferito
perché torni a sorridere
sentendoti amato.
Vita – non vita
Esultate, gioite, danzate con me!
Nessuna lacrima è vana
Nessun dolore è perduto
nessuna pena soffocata nel vuoto:
anche i capelli del capo sono contati
e i giorni e i minuti
della nostra vita-non vita.
Apocalisse
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
Voglio dirti qualcosa,
fratello infelice,
che forse in fondo già sai
ma voglio inciderla a fuoco
perché tu possa scoprirla
imprimerla a lettere d’oro
nel tuo cuore ferito
perché torni a sorridere
sentendoti amato.
Vita – non vita
Esultate, gioite, danzate con me!
Nessuna lacrima è vana
Nessun dolore è perduto
nessuna pena soffocata nel vuoto:
anche i capelli del capo sono contati
e i giorni e i minuti
della nostra vita-non vita.
Apocalisse
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
Cessata definitivamente la tempesta
asciugate tutte le lacrime
un velo intessuto di sole
–senza tramonto-
avvolgerà la terra rigenerata
–tutta nuova-
Riderà chi ha pianto e sofferto:
né dolore né lutto
né angoscia di morte, mai più.
Un inno di gioia perenne
sfonderà gli estremi confini dell’essere
un arcobaleno di luce infinita
coronerà le porte della celeste città
un’armonia melodiosa d’amore
penetrerà mente e cuore di uomini vivi
e tutti finalmente vedranno
chi è il vero padrone del mondo.
Il profumo
Non ti sento più
né nel vento impetuoso
né nella brezza leggera.
Non vedo più
né la tua veste regale
né la tua corona di spine.
Ma il tuo inconfondibile
profumo
regala la tua presenza
misteriosa:
mi basta sapere che ci sei
per ricominciare a camminare
L’urlo
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso
la pianticella
il gelsomino
i pascoli verdi
la preghiera silente
la fiumana di luce
le margherite
il labirinto
le tre scimmiette
la pace
l'amore non amato
la donna del si
il giardino saccheggiato
grazie
la voce dell'anima
le tue orme
gli applausi di cartapesta
pasqua
l'unità
l'uno tutto
il sorriso del creato
templa serena
l'altalena
la mendicante
comunio
laudes
pomeriggio di domenica
crepuscolo
d'estate
parole
alba
tremore
sera
ombre
vocazione
non so dove
vorrei semplicemente
pietà
sei un'ombra
nuvola rosa
violini
con sete oscura
pallido muro
libertà
piove dolcemente stasera
fraternità
sapore d'autunno
ottobre
dolce colore di sera
sicilia
non conosco parole
civiltà al tritolo
malinconia grigia
indicatemi l'ombra
canicola d'agosto
a laura
maggio
si sente il canto
le mie parole
non farmi ascoltare
ora tutto il mondo
il verde d'autunno
desolati silenzi
sono paurosamente sola
la tristezza di ogni bambino
spogliare mi sento
voce scarna
qualcuno mi ha detto
ho sentito canti
un urlo la tua voce
come mi stringe il cuore
sassi rilucenti
pascoli dolci
stamani è un fiore
stamani ho visto
la corsa dell'incubo
di trascorsa favola
aridità
è compiuta anche
possedere una lingua arcana
verde l'erba
terremoto di sicilia 1968
ti sei distesa
autunno deserto
assisi
stasera sono preghiera
avvento
Un urlo la voce del mondo
lacerante
persistente
attraversa confini e scavalca barriere
sa parlare tutte le lingue degli uomini,
sfonda tuguri e grattacieli,
si ripercuote sull’intero creato.
Tutta la terra è bagnata di lacrime:
vacilla la mia debole fede
avvizzisce la mia speranza
si spegne la lampada della carità
ma quella tua parola
“ Non temete: Io ho vinto il mondo “
mi trapassa l’anima
folgorandomi
e mi salva
il misterioso | |
la pianticella | |
il gelsomino | |
i pascoli verdi | |
la preghiera silente | |
la fiumana di luce | |
le margherite | |
il labirinto | |
le tre scimmiette | |
la pace | |
l'amore non amato | |
la donna del si | |
il giardino saccheggiato | |
grazie | |
la voce dell'anima | |
le tue orme | |
gli applausi di cartapesta | |
pasqua | |
l'unità | |
l'uno tutto | |
il sorriso del creato | |
templa serena | |
l'altalena | |
la mendicante | |
comunio | |
laudes | |
pomeriggio di domenica | |
crepuscolo | |
d'estate | |
parole | |
alba | |
tremore | |
sera | |
ombre | |
vocazione | |
non so dove | |
vorrei semplicemente | |
pietà | |
sei un'ombra | |
nuvola rosa | |
violini | |
con sete oscura | |
pallido muro | |
libertà | |
piove dolcemente stasera | |
fraternità | |
sapore d'autunno | |
ottobre | |
dolce colore di sera | |
sicilia | |
non conosco parole | |
civiltà al tritolo | |
malinconia grigia | |
indicatemi l'ombra | |
canicola d'agosto | |
a laura | |
maggio | |
si sente il canto | |
le mie parole | |
non farmi ascoltare | |
ora tutto il mondo | |
il verde d'autunno | |
desolati silenzi | |
sono paurosamente sola | |
la tristezza di ogni bambino | |
spogliare mi sento | |
voce scarna | |
qualcuno mi ha detto | |
ho sentito canti | |
un urlo la tua voce | |
come mi stringe il cuore | |
sassi rilucenti | |
pascoli dolci | |
stamani è un fiore | |
stamani ho visto | |
la corsa dell'incubo | |
di trascorsa favola | |
aridità | |
è compiuta anche | |
possedere una lingua arcana | |
verde l'erba | |
terremoto di sicilia 1968 | |
ti sei distesa | |
autunno deserto | |
assisi | |
stasera sono preghiera | |
avvento | |