Narrativa
Il muro
Carmelo Milici
C'é un’immagine, particolarmente efficace, che serve a esprimere le possibilità di affrontare un problema:
dare visibilità al problema con l'immagine di un muro.
In altri termini, raffigurarsi simbolicamente un problema ricorrendo all'immagine di un muro.
Fatto questo noi ci poniamo la questione:
Come affronteremo il muro?
Quattro possibilità vengano alla mente. La prima: ci arrestiamo di fronte al muro senza fare nulla e rimaniamo inerti.
Non é certo una buona soluzione perché ci condanna alla paralisi.
Seconda possibilità: ci scagliamo ripetutamente e violentemente contro il muro.
È il metodo kamikaze che non approda a nulla e distrugge la persona che lo adotta.
Veniamo ora alla terza possibilità:
scavalchiamo il muro. Metodo interessante ma richiede l'aiuto di una persona che ci aiuti ad arrampicarci sul muro.
In questi casi si ricorre all'aiuto degli altri, cosa buona, ma rimane il rischio di cadere e di farsi del male.
Prendiamo ora in considerazione una quarta soluzione:
Aggirare il muro. Anche questa possibilità è interessante:
Non rimaniamo immobili, nè rischiamo di cadere o di essere traditi da altri.
Ma, ecco il limite, il muro (il problema) é solo aggirato, non é affrontato e noi ci porteremo dietro come una mancanza il fatto di non essere stati abbastanza coraggiosi per affrontare il problema fino in fondo.
Allora che cosa ci rimane da fare? Abbiamo esaurito tutte le nostre possibilità o ne rimangano altre?
Sussiste una quinta possibilità?
Penso che ne rimanga ancora una che io trovo coraggiosa, più vera, più folle ma forse anche più cristiana:
Dato che il muro non può essere distrutto cozzandovi contro, e che é meglio non scavalcarlo né aggirarlo, perché non dipingerlo, pitturarlo?
Non si tratta di nasconderlo. Colorando il nostro muro incominciamo a prenderne possesso, cominciamo a guardarlo diversamente.
In altri termini, si tratta di guardare i problemi in modo diverso mettendovi il colore del possibile, della riconciliazione,
della fiducia, valori questi che possono risolvere i problemi.
Il mio messaggio é il seguente:
Sono poche le persone che non hanno problemi:
Perché essi fanno parte della vita. Ma ecco il rischio: i problemi possono isolarci perché noi pensiamo di doverli risolvere da soli.
Se conoscete delle persone che la pensano cosi andate loro incontro con il vostro cuore pieno del colore dell'Amore di Dio, usate le vostre braccia come pennelli della solidarietà e dipingere i muri di coloro che si trovano nelle quattro situazioni descritte sopra.
È trovare una soluzione ai problemi in due e cercare di essere tra quelli o quelle che si mettono a disposizione perché questo sia possibile.
The wall
(Scripture by Carmelo Milici)
There is an image, particularly effective, used to express the possibility of addressing a problem:
give visibility to the problem with the image of a wall.
In other words, symbolized a problem using the image of a wall.
We did this then we ask the question:
How to tackle the wall?
Four possibilities come to the mind. First: we stop in front of the wall and do nothing and remain inert.
It is not a good solution because it condemns us to paralysis.
Second chance: we repeatedly and violently lash out against the wall.
It's the kamikaze way to come to nothing and destroy the person who uses it.
We come now to the third possibility:
climb over the wall. Interesting method but requires the help of someone to climb the wall.
In these cases we seek the help of others, good thing, but it remains the risk of falling and getting hurt.
Let's now consider a fourth solution:
To get round the wall. Although this possibility is interesting:
Do not stand still, or run the risk of falling or of being betrayed by others.
But here is the limit, the wall (the problem) is just passing, it is not dealt with and we'll take back as a lack the fate of not being brave enough to tackle the problem through.
So what is left to do? We have exhausted all our possibilities or other will remain?
There is a fifth chance?
I think it still remains one that I find courageous, more real, but perhaps even more Christian: since the wall cannot be destroyed clashing with it, and that is better not to climb over or around it, why do not paint it ?
This is not to hide it. Coloring our wall we begin to take hold, to look at it differently.
In other words, it is to look at problems in different ways to put color as possible, as reconciliation, as trust: values that can solve these problems.
My message is as follows:
There are few people without problems:
Because they are part of life. But here's the risk: the problems can isolate ourselves because we think of having to solve alone. If you know of people who think like you, go to them with your heart full of Color of the Love of God, use your arms like a brush and paint the walls of solidarity to those who can be found in the four situations described above.
It's finding a solution to problems in two, and try to be among those that provide themselves to make this possible.
Montreux, September 21, 2010
(Traduzione inglese di A. Maglio)
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