Poesia > Belvedere Nino
NINO BELVEDERE
L'ARBA
(L'ALBA)
ipinto |
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L'alba è qui con me
Abbiamo appena fatto l'amore
Poi mi ha lanciato una sfida
Ossia scrivere la poesia
Più bella della mia vita
Io le ho risposto di sì
Che l'avrei scritta
E ho incominciato così:
L'arba ievi ccà cù meia
Listimmu ua-ua di fa l'amuri
Dopu mi lanciau 'na sfida
Ossia scrivi a puisia
Chiù bella da ma vita
Eu ci rispunnì di sì
Ua a scrivu ci dissi
E cummìnzai cussì:
L'alba è qui con me
Abbiamo appena fatto l'amore
Poi mi ha lanciato una sfida
Ossia scrivere la poesia
Più bella della mia vita
Io le ho risposto di sì
Che l'avrei scritta
E ho incominciato così:
dipinto di Italo Zopolo
HENAURME
Calda notte di luglio
Imprigionata nell'universo
Nella dimensione misteriosa
Della vita
Della morte
Nell'Hènaurme gioco
Era l'età dell'oro
Gli angeli sono andati via
La piazza del mercato è vuota
E' l'isola di sempre
Piange il suo nuovo nome
Hènaurme
E i vostri sono incisi sulla pietra
Fabrizio parlare di voi è difficile
Conosco il tuo segreto
Non più la tua strada
Incontreremo ancora te Paolo Rosanna e Lucia
Non sul palco sospeso nell'infinito
Ma nelle albe azzurre
E poi rosse
Che si alternano una dopo l'altra
Ai raggi del sole rosso
E del sole azzurro
Sul pianeta dei mimoidi
Su Solaris
In origine pubblicata
nell'antologia "Poesia in esposizione"
ed. Reg. Piemonte - 1980
Brizzilija
(Pioviggina)
Supra i muntegni ’nfacci
U ceu ievi tuttu trubuadu
A Sammasì brizzilija
Ma nun fa friddu
Eu riguordu srâdi antighi
Ogni arba e autru ancoa
Sulle montagne di fronte
Il cielo è torbido
A San Basilio pioviggina
Ma non fa freddo
Io ricordo antiche strade
Ogni alba e oltre
dipinto di Luigi Biasi
Il betel
L’India è un continente misterioso
Un mito ormai decaduto
Dove milioni e milioni d’uomini
Fumati dall’oppio e senza sogni
Scordano i loro corpi
Lungo strade smerdate
Dal culo delle vacche sacre
Tutti sappiamo del Gange
Il fiume livido
Il fiume che attende sulla riva
I corpi rigidi dei morti
Tutti sanno di gente
Brancolante nel buio
Tra i rifiuti della spazzatura
In cerca d’ossi spolpati
Mentre nel palazzo di Delhi
L’oro risplende
Sulla fronte di Harhy
Bimba dai capelli cortissimi
E gli occhi gonfi di pianto
Piange perché noi
Occidentali d’oriente
Ignoriamo
Che a due passi dall’India
C’è un’isola
L’isola desolata di Ceylon
A Ceylon e Trovancore
I monsoni spazzano i villaggi
Come fossero di cartone
Piove una volta ogni mille anni
In questo inferno
Cresce una sola pianta
Il betel
Gli abitanti più poveri
Nell’umida notte del tropico
Dormendo masticano
Come cavalli pazzi
Le calde noci del betel
Bocche d’uomini
Donne e bambini
Arrossate dal betel
Labbra ignare che sorridono.
(Pubblicata nell’antologia "Poesia in esposizione" ed. Reg. Piemonte- 1980)
Foto di Luisa Puccini.