Poesia > Cristina Anselmo
CRISTINA ANSELMO
Noara
Ritta s’innalza a picco e l’alta testa
cela fra nubi e par quasi gigante
che a l’aerea magion sostegno appresta.
Or sostenuta da la nebbia errante
par che si avanzi, e la nevosa cresta
sull’azzurro torreggia luccicante.
A quel monte sommessa, il sol rischiara
la bella e solinga terra di Noara.
In ordin vago le casette bianche
dolcemente discendono il declivio.
Greppi muscosi, fertili valanche.
Vallate sparse di pallente ulivo,
quivi una gotica chiesa e là benanche
alto s’estolle un campanil giulivo.
E un diruto castel, una Badia
primeggian soli su per l’erta via.
Anche da lungi ti saluto, o bella
piaggia che desti asilo al mio dolore,
quando segui la madre e la sorella
dovetti, al tempo del comun terrore.
Allor fu cerca ogni rimota cella,
la propria vita allor più s’ebbe a cuore.
Ma giorni io trassi in sicurtade amara
mentre ergevasi altrui funesta bara.
Fra me dicea: - Quei rovesciati massi,
quei frantumi, d’ellera conserti,
portan ancor di sanguinosi passi
le impronte; e questi baluardi inerti
rifulsero di lance, ed’alti chiassi
s’udiro rimbombar questi deserti:
Su gli spaldi ove i nidi il gufo aduna
fors’anco sventolò la Mezzaluna.
Allor, volgendo altrove il guardo intento
lo fermavo sovente al mar lontano.
E’un promontorio, scarso monumento
d’una città ch’or serba il nome vano.
Tindari fu dove il mal talento
ancor fè noto il predator romano.
Eremo or fatta, ogn’anno, a sciorre un voto
solo v’accorre il popolo devoto.
Poi miravo nel centro la serena
valle cui rammentar m’è sempre dolce.
Un monte quivi dall’eretta schiena
al ciel si estolle e un villaggetto folce.
E’ Tripi: e forse lì sorse Abacena.
A questa scabra rupe, che soffolce
sol capre, il montanar tremando riede
ove l’antica Sterope ebbe sede.
E se lungi n’andrò, la piaggia diletta,
e più non godrò la tua bella vista,
la memoria di te non mai negletta
sarà di me, per sorte lieta o trista.
l’aria dei monti che tanto mi alletta,
la pace che il pensiero vi riacquista
e ogni erboso sentier mi fan più cara
la montuosa e placida Novara.