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IL LAVORO AGRICOLO
Vista l’orografia del territorio circostante il Villaggio di S. Basilio, il contadino, per poter vivere, era costretto a dedicarsi al lavoro dei campi fuori del proprio territorio comunale, dove trovava, in subaffitto da parte dei ”cabillotti” o in affitto da parte dei campieri, dei terreni adatti alla realizzazione “da maisa “(coltivazione del grano).
Il fondo (fegu) suddiviso in tante “tiudi “(piccoli lotti), in genere si divideva in tre parti e, a rotazione, in 1/3 veniva fatta “a maisa “, in 1/3 si seminava il frumento e la parte restante era destinato a pascolo.-
Ogni “tiuda “in media aveva una dimensione di quattro “tummui “(circa 4.500 mq.)
Procedura per l’assegnazione del lotto (tiuda) al contadino
A febbraio, “u cabillottu “o “u camperi “del padrone che doveva affidare i lotti (“i tiudi “) veniva a S. Basilio e invitava i contadini a pigliarsi le tenute (alcune libere altre affidate negli anni precedenti). L’assegnazione, che si svolgeva pubblicamente e senza un contratto scritto, ma basata semplicemente sulla parola, aveva una durata di 18 mesi, dall’8 Marzo alla fine di agosto dell’anno successivo.
Le condizioni di uso (“u pattu “) erano i seguenti:
1. Il seme del frumento doveva essere fornito dal contadino; le varietà di frumento che si usava erano:
“Curcitta Jenca” nelle località di “Scaigiorgi“, “Jmellu“ e “Gutturi“
“Ruscia“ a “Bemma“ e “t’è terri forti“ (terreni argillosi)
“Majorca” e “curcitta russa “t’è terri leggi, jenchi e nirghi “
“Mentara“(aveva il gambo corto – si seminava più tardi delle altre varietà e si mieteva prima)
“Buffa“ e “U garunfellu“ - varietà a più spighe che in genere si coltivava “nt’è chiusi“;
2. Il contadino “lavuava” (arava) il terreno e a sua scelta, in un pezzo del lotto poteva seminare ceci (“cici“in genere ad aprile) nella rimanente parte granturco (“frummintidinniu” in genere a maggio – la varietà in genere usata era “U gariotto” che aveva la caratteristica di non produrre pannocchie grandi ma medi, però tutte pieni di chicchi) oppure tutta la tenuta poteva essere coltivata a granturco ; in questo caso il terreno da marzo a maggio riposava.
3. A giugno, con una zappa con la lama (zappò ca lemma) si spianavano i solchi riportando la terra fresca vicino alla piantina già alta circa 20 cm. con lo scopo di proteggerla dal sole.
4. A settembre il contadino procedeva alla raccolta delle pannocchie ed alla loro sgranatura(scucciuada), la metà del prodotto veniva data “o camperi “oppure “o cabillottu “. La divisione in genere veniva fatta “cu dumunella “
(un dumunella di frummintidinniu pesava circa 9 chili).
5. Se invece si seminavano i ceci il terreno non veniva più lavorato. Ad agosto si raccoglievano le piantine si portavano nell’aia, “si pisavo” con l’ausilio delle mucche e si divideva il prodotto sempre con il campere.
6. Al contadino toccava la piena disponibilità “di cimi du frummintidinniu “che venivano usati per l’alimentazione delle mucche, però restava anche l’onere di asportare dal terreno la parte che restava conficcata nel terreno “i radigò”.
7. A ottobre si faceva “a maisa “si seminava “a spaglia” e si “lavuava“ (arava). Prima di iniziare la semina si “fagio i spuiglhi “ , cioè si tracciavano, lungo la tenuta, dei solchi ad una certa distanza, che avevano lo scopo di individuare le aree dove veniva sparso il seme. A gennaio con una zappa piccola (zappulla) si zappettava (zappuiava), a maggio si toglievano le erbacce (si scirbava – si livava u giogliu) e a Luglio si mieteva (“si midia ca fauci o ca guadegna); ogni quattro jermiti si fagia na gregna, ogni degi gregni si fagia nu cavallò; i cavallò misi simbra (ntimugnadi) fagio n’à timogna) si portava nell’aia e si pesava. Quindi si procedeva alla divisione, sia del frumento e sia della paglia. Terminata questa fase, si era già ad agosto, si concludeva “u pattu “.-
TERRITORI COLTIVATI (“maisi”)
1) Territorio Comunale di Tripi:
“Bemma “(Il feudo era di proprietà del barone Foti)
“Rusau “(Il proprietario era il barone Merlo) (I cabillotti erano i Correnti da Tripi)
“Chieu u cavallu “…. (““““)
“Chieu a lelia “…… (““““)
“Chieu a castagna “.(““““)
“Mabiri “(““““)
2) Territorio Comunale di Francavilla:
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“Scavuzzu “(La proprietaria era la Baronessa Maiorca)
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“Chieu i casi “(La proprietaria era la Baronessa Maiorca)
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“Gruttò “(La proprietaria era la Baronessa Maiorca)
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“Cirrida “(I proprietari erano i D’Aveni da Francavilla)
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“Gutturi “(I proprietari erano gli Emmi da Linguaglossa )
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“Sentu prazzitu “(I proprietari erano i Russo da Novara )
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“Fradà “(Il proprietario era il Senatore Durante da Roma)
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“Buzzuettu “(Il proprietario era il Senatore Durante da Roma)
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“Giastrà “(Il proprietario era il Senatore Durante da Roma)
3) Territorio Comunale di Malvagna
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“Pitta “………(Il proprietario era il Principe Pignatello da Malvagna)
4) Territorio Comunale di Montalbano Elicona
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“Maribotta “……….(Di proprietà del Comune di Montalbano Elicona)
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“Sciabè “
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“L’Arcimuscu”
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“Pillera “
5) Territorio Comunale di Roccella Valdemone
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“Ruvucatu “(Il fondo era di proprietà di tanti piccoli proprietari tra i quali c’era anche qualche cittadino di S. Basilio vedi Antonino Bertolami detto “Neri “)
(Carmelo Truscello)